Alfa Romeo Sprint 6C: Alfa’s two winning misses — People Answer
Published: 9th Mar 2021
Author: Dr. Giulio Menichini
Publication: Alfa Romeo Sprint 6C: Alfa’s two winning misses
The cars that could win and were not born, these were the two Alfa Romeo Sprint 6c, two cars that were built as a prototype, but which did not become sports or commercial models, not born because of the most paradoxical period of Alfa Romeo. , capable of winning fifteen international Formula 3 championships on the track, and four European tourism championships, as well as dozens of national championships in various categories, but at the same time in a profound commercial crisis, which after bringing it almost to closure, ended hands of the Fiat that saved it from bankruptcy.
Yet these two models had been well conceived, with an aggressive and aerodynamic sports coupé line derived from the Alfa Romeo Sprint designed by the Bertone and Giugiaro couple, and with a brilliant engine given by the longitudinal rear engine of 6 cylinders in 60° V built in aluminum, with monobloc and light series head and 2492 cc displacement, with a bore of 88X68.30 mm, while the distribution is 1 overhead camshaft per bank with rockers, which are driven by a toothed belt, while the valves are 2 per cylinder, with the 9:1 compression ratio, while the Bosch l j-tronic type power supply with electronic ignition, with liquid cooling, and wet sump lubrication with a maximum power given from 158 HP at 5600 rpm / min which made it reach 215 km / h, while the maximum torque was 21.7 kgm at 4000 rpm, with rear-wheel drive, but the first version is basically an enhanced version of the Sprint, with the lines and plastic coatings that will be found on the commercial model of the sprint in 1983.
The second version of the Sprint 6C is even more extreme with metal coatings, and without the external plastic coatings that were present in the rear windows, because in this way you can increase aerodynamics and overcome air resistance, with a more thrust engine, completely eliminating the two rear seats to make room for a longitudinal engine that is even more powerful, which is said to deliver even more than horses declared doing great results in testing on the toy test track, so much so that the FIA decides to include it among the Gran Turismo and in the B-4 rally groups, where cars such as Porsche, Ferrari, BMW and Lancia Stratos and 037 race, and the aforementioned brands consider Alfa Romeo a worthy opponent, so much so that it is presented to the press as the sports bomb of Alfa Romeo.
Unfortunately, due to the homologation costs, these two powerful and aesthetically beautiful sports models will never see the track or the rallies streets, since Alfa Romeo does not have the funding to homologate them, leaving them on display at the Arese museum like the two models that they could win but they were not born.
Original Italian Language Version
Le auto che potevano vincere e non nacquero, queste sono state le due Alfa Romeo Sprint 6c, due auto che vennero realizzate in via prototipo, ma che non diventarono ne modelli sportivi ne modelli commerciali, non nate causa del periodo più paradossale dell’Alfa Romeo, capace di vincere in pista quindici campionati internazionali di Formula 3, e quattro campionati europei turismo, oltre a decine di campionati nazionali di svariate categorie, ma al tempo stesso in profonda crisi commerciale, che dopo averla portata quasi alla chiusura, la fece finire nelle mani della Fiat che la salvò dal fallimento.
Eppure questi due modelli erano stati concepiti bene, con una linea coupé sportiva aggressiva e aereodinamica derivata dall’Alfa Romeo Sprint disegnata dalla coppia Bertone e Giugiaro, e con una motorizzazione brillante data dal motore posteriore longitudinale di 6 cilindri a V di 60° costruito in alluminio, con monoblocco e testa di serie leggera e 2492 cc di cilindrata, con un alesaggio di mm 88X68,30, mentre la distribuzione è di 1 asse a camme in testa per bancata con bilancieri, che sono azionati da cinghia dentata, mentre le valvole sono 2 per cilindro, con il rapporto di compressione 9:1, mentre l’alimentazione di tipo Bosch l j-tronic ad accensione elettronica, con raffreddamento liquido, e la lubrificazione a carter umido con a potenza massima data da 158 CV a 5600 giri /min che le facevano toccare i 215 km/h, mentre la coppia massima era di 21,7 kgm a 4000 giri / min, con la trazione posteriore, ma alla prima versione che è in pratica una versione potenziata della versione sprint, con le linee ed i rivestimenti plastici che si troveranno sul modello commerciale della sprint nel 1983. La seconda versione della Sprint 6C è ancora più estrema con rivestimenti in metallo, e senza i rivestimenti esterni plastici che erano presenti nei finestrini posteriori, perché in questo modo si può aumentarne l’aerodinamicità e vincere la resistenza dell’aria, con una motorizzazione più spinta, eliminando del tutto i due posti dietro per fare posto ad un motore longitudinale che è ancora più potente, che si dice possa erogare anche più dei cavalli dichiarati facendo dei grandi risultati in prova nella pista collaudo di balocco, tanto che la FIA decide di inserirla tra le Gran Turismo e nei Gruppi B-4 dei rally, dove corrono auto come Porsche, Ferrari, BMW e Lancia Stratos e 037, ed i marchi citati considerano l’Alfa Romeo una degna avversaria, tanto che viene presentata alla stampa come la bomba sportiva dell’Alfa Romeo.
Purtroppo a causa dei costi di omologazione questi due modelli sportivi potenti ed esteticamente belli non vedranno mai ne la pista ne le strade dei rallies, poiché l’Alfa Romeo non ha i finanziamenti per omologarli, lasciandole esposte al museo di Arese come i due modelli che potevano vincere ma che non nacquero